Storia dei jeans: sai com’è nato uno dei pantaloni più amati di sempre?

Le origini del capo icona dell’abbigliamento casual, non sono americane ma europee. Infatti il denim, tessuto con il quale è fabbricato il jeans, nasce a Nîmes, città francese. Questo spesso e resistente tessuto di cotone era impiegato per coprire le mercanzie navali e veniva fabbricato in Francia e a Genova. Intorno alla metà del XIX secolo, i francesi elessero la capitale ligure come porto per i loro commerci e punto di partenza per le merci destinate al Nord America.Il denim non tardò a raggiungere le coste americane. Nel 1871, il sarto Jacob W. Davis, capite le enormi potenzialità di tale materiale, iniziò a produrre capi da lavoro in denim: venivano considerati ideali per i lavori che richiedevano divise robuste, in quanto il tessuto dimostrò da subito la sua resistenza all’usura. Davis ebbe l’intuizione di rendere le cuciture ancora più forti utilizzando rivetti in rame. Il jeans venne poi ufficialmente brevettato dal sarto, assieme all’imprenditore Levi Strauss, il 20 maggio 1873.
Strauss introdusse il sistema di produzione in serie, in maniera da realizzare sempre maggiori quantità di capi e venderli ad un prezzo più basso e accessibile. Il jeans veniva acquistato come pantalone da lavoro da ferrovieri, taglialegna, cowboys, mandriani, agricoltori e soprattutto minatori.
Con il passare degli anni i jeans si sono evoluti e hanno subito nuove aggiunte, come ad esempio i passanti ed il taschino per l’orologio e le monete; negli anni ’30 in America, sono stati promossi come indumenti da tempo libero e nel 1935 è nato il primo jeans da donna, negli anni ’60 approdarono anche in Europa e divennero il simbolo della ribellione giovanile.
Molti stilisti sono diventati famosi e si sono affermati grazie a questo capo d’abbigliamento e le innumerevoli mutazioni a cui può essere sottoposto, lo rendono un indumento sempre nuovo, fresco e giovanile.

Tipologie di modelli

Il jeans classico è caratterizzato da un taglio a 5 tasche, di cui le posteriori a toppa, cerniera in rame o metallo e bottone centrale. Intorno a questo singolo capo è nata un’enorme varietà di modelli e versioni diverse.
Possiamo trovare jeans skinny o jeggins, tra i più aderenti. Jeans a zampa di elefante con il fondo svasato. Jeans a sigaretta quindi regular. Jeans boot cut, dal fondo svasato e non aderenti nemmeno sulla coscia.
Le varianti possono riguardare anche le lunghezze: dagli shorts al modello cropped, tagliato alla caviglia con vestibilità ampia.
I jeans sono nati nel classico colore denim, ma anche in questo caso le sperimentazioni hanno dato vita ad ogni gradazione di blu, arrivando a tingere questo capo con ogni altro colore esistente.
Dagli anni ’90 hanno preso piede i modelli di jeans strappati, bucati, stropicciati, delavè, attuali oggi come non mai.
Le tipologie possono variare anche in base all’altezza della vita e agli accessori da cui sono composti. I ricami, le stampe e le applicazioni non sono una prerogativa dei modelli femminili, anzi.

Contenuti utili

La grande versatilità del jeans, risiede nel fatto che può essere abbinato e/o indossato con qualsiasi cosa. Per un look trendy con camicia, giacca, decolletè, oppure con sneakers e felpa per ottenere un abbagliamento più casual.
I jeans portati dalle donne hanno rappresentato una vera rivoluzione, mentre per gli uomini il loro utilizzo era già consolidato. I giovani d’oggi amano questo indumento che è diventato parte della loro quotidianità. È questo il motivo per cui si continueranno sempre a produrre nuovi modelli in linea con le ultime tendenze.
Per quanto riguarda i jeans da uomo, proponiamo una selezione di 3 modelli che rispecchiano la moda in corso:

  • il jeans con strappi anteriori e stampa sul retro, dalla vestigilità regular, del brand Gaëlle;
  • il jeans dalla vestibilità slim con motivi delavè sulle ginocchia, del marchio Roy Roger’s;
  • il jeans regular con risvolti sul fondo, del marchio Roy Roger’s.

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